Lorenzo Mullon
- 06/03/2012 12:50:00
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Quando capiremo che siamo tutti dei, e non possiamo morire, finirà tutta questa diatriba infinita. Certo, vivamo in un universo con moltissime dimensioni e livelli di coscienza, ed è bene che qualcuno dia delle bastonate agli dei addormentati, agli dei che sognano incubi mostruosi, agli dei che cercano di sfruttare gli altri dei etc. Buon risveglio!
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Giorgio Mancinelli
- 14/11/2011 08:34:00
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Ho letto con molto interesse la tua brillante recensione sul Gesù di Flores DArcais, anche se non sono certo un esperto in materia. Mi sembra di capire che, pur partendo dalla necessità di abbattere le false ideologie su cui si basa la religione cristiana e da una prospettiva assolutamente laica e aconfessionale, DArcais lo riconosca come "umano fra gli umani...iniziatore “iniziato” di una rivoluzione culturale/teologica di un “mistero”, quello della fede, che tutto differenzia e tutto unifica." “Credo quia absurdum”. E cos’è la fede? Se non un credere, per assurdo che possa sembrare, un “sogno” per definizione individuale che finisce per rivestire importanza decisiva nelle sorti di una comunità..." Giustamente osservi che il peso della responsabilità di uomo fa si che il suo “credo” infine sia “fede” che egli professa con tenacia. Come del resto, penso, accada a tutti gli uomini che credono fermamente in ciò che pensano, noi compresi. Condivido molto il concetto di “verità” sulla nostra esistenza, che tutti da sempre andiamo cercando, raggiungibile solo nell’utopia di studiosi e scienziati, semplici pensatori e umili sognatori. Verità accessibile all’uomo attraverso la religione, intesa come iniziazione misterica, differenziata nella forma, ma identica nella sostanza in tutti i paesi e in tutte le culture, che ha placato, fin dallorigine, le paure e lo stupore dellessere umano. Una profonda recensione che invita a profonde riflessioni. Complimenti. Alfredo Laurano
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